
Mesi dall’ultimo post… costanza dilatata
Già.. mesi, ma questa pure è, a modo suo, costanza. Dilatata ma pur sempre costanza. S’è così accumulata un pò di musicaglieria di cui parlare: non tantissima, ma neppure poca.
Cominciamo con i vecchi debiti: primo tra tutti Songs of My Lapovvero il progetto solitario di Alex Hancock. 2 album e 3 EP (il primo dei quali col vecchio moniker Hytra Waters Elbow) usciti per la gloriosa Unlabel (gloriosa se non altro per averci regalato quest’uomo). Fragili piccoli acquerelli e la totale disarmante sincerità che tanto piace agli ominidi. The Prize è uscito quasi da poco, è il secondo lavoro ‘lungo’, benchè i 10 pezzi contenuti siano tutti piuttosto brevi, squisita esigenza espressiva. Esiste almeno per ora in 200 copie e, garantito, al club dei 200 freaks val la pena d’iscriversi.
Primo capolavoro del 2008? – Why? ‘Alopecia’. Bello tutto, dall’inizio alla fine. La scrittura e le melodie son a fuoco come non mai, l’anima pop ironica di Yoni indomita come sempre. E soprattutto c’è quel pezzo che dice “Ho giocato a scacchi solo una volta in vita mia, ed ho perso”.
Secondo capolavoro del 2008? Beh.. son tornati i Portishead. Cosa dire, io dopo aver amato alla follia ed alla nausea Dummy, ero rimasto un pochino scottato e poi raffreddato sulle successive uscite. Qualche bel pezzo ma tanta – questa fu l’impressione – voglia/necessità di cavalcare il cavallone ed arrivare, almeno economicamente, il più lontano possibile. Non è forse per caso che poi è seguito un sì lungo silenzio. L’altra sera m’affaccio su MTV per sbaglio, tardi tardi e… tòh, beccati sta raffica di mitra. Ominide crivellato sulla poltrona. Machine gun è fenomenale. E’ coraggio puro, sfrontatezza, è ‘fan culo’ il cavallone, è secca, asciutta, è spiazzante, avanguardia e classe, è sperimentazione, è ‘siamo così, prendere o lasciare’. Prendo, cazzo, prendo. Prendetene tutti.
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